domenica 6 giugno 2010

Roland Garros

Ci voglione persone così, per sfatare i tabù. Così come? Come Francesca Schiavone. E com'è Francesca Schiavone? Scontrosa. Simpatica. Folle. Generosa. Insomma, una persona di cuore. Una persona che rompe gli schemi. Che non rientra nella normalità.
Francesca Schiavone, come Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta. Anche il tennis, finalmente, ha la sua eroina. La sua vittoria nello Slam. Sempre a Parigi, meno male che esiste il Roland Garros.
Francesca Schiavone, come Federica Pellegrini. La nuotatrice che ha spezzato tanti tabù a bordo vasca. Atlete toste ma, prima ancora, toste come persone. nella vita.

Rileggetevi quello che hanno detto in questi giorni sulla milanese dal padre irpino e la mamma bresciana: "Bisogna saperla prendere". Ecco, solo una così poteva fare un'impresa del genere. Una che le amicizie le sceglie col lanternino. Una che non va in balia del vento, delle mode. Una che è coerente con le sue idee. Una che se ritiene di aver ricevuto una sgarbo non si fa venire la bile, affronta a viso aperto la gente.
Ha sfondato a trent'anni. E allora? Al di là della sua risposta sull'argomento ("evidentemente non ero pronta"), ricordiamoci chi siamo noi italiani, nello sport. Capaci di exploit, ma discontinui. Alle prese con noi stessi. Perché, nel nostro dna, ci sono altre cose.

Qualcuno ha provato a 'sporcare' questo piccolo miracolo, dicendo che le migliori erano dall'altra parte del tabellone, che Francesca era stata fortunata. Ma, scusate, in quale impresa non è stata necessaria la fortuna? E, poi, avete visto la partita di questa finale? La Schiavone ha fatto tutto quello che doveva, non ha mai concesso il comando dle gioco all'australiana. Ogni punto è stato giocato con intelligenza, con strategia.
Così si fa. Il Roland Garros a Francesca Schiavone, che sembra una giocatrice del passato. Che pratica un tennis 'pensato', fatto per mettere in difficoltà l'avversaria. Non come le ragazzine di oggi, che tirano cannonate e basta. E poi, di fronte ad una palla con l'effetto, vanno in crisi esistenziale.

Ben venga, dunque, Francesca Schiavone. La tennista che ancora qualche mese fa parlava di "altro dopo il tennis", nel senso che c'è altro nella vita. Ecco, essere consapevoli di questo assoluto, è il primo passo verso la retta via. Ci sono altre Schiavone in giro?

di Paolo Rossi; la Repubblica

Nessun commento:

Posta un commento