Ancora poche ore e sarò un ex campione del mondo. Mi spiace, ma potrò sempre dire di esserci passato, quella Coppa l’ho alzata ed è un privilegio che non capita a chiunque. Da bambino ci speravo, la vita mi ha fatto anche questo regalo.
Intanto per quattro anni il campione del mondo sono stato io assieme ai miei compagni. La notte di Berlino resterà indimenticabile e siccome sono pronto a ripartire per un’altra avventura con Prandelli, magari nel 2014 in Brasile rivivrò le stesse emozioni. Per adesso prendono il sopravvento i ricordi. Prima della finale con la Francia avevo sensazioni buone. L’ottimismo era il sentimento prevalente in me e in tutti noi. Ripensavo alle vittorie ottenute, soprattutto a quella contro la Germania in semifinale, e sapevo che avevamo tutto per tornare a casa da trionfatori. Sono qui al mare con i miei figli ed Alena e un poco invidio olandesi e spagnoli. Ma si sapeva che sarebbe stata dura riprovarci, che sarebbe stato un sogno quasi irrealizzabile.
Nello sport c’è un tempo per ogni cosa: per le vittorie, e per le grandi delusioni. Siamo passati attraverso questo momento negativo, ma la voglia non mi è passata. Sarà difficile ripartire, però un’altra notte fantastica vorrei dedicarmela. Stasera darò un’occhiata alla partita ma non riuscirò a farmi catturare del tutto. La penso come il polpo Paul, la Spagna è favorita, è la più forte in assoluto, gioca il calcio migliore. Anche se gli olandesi sono tosti.
Gianluigi Buffon
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