mercoledì 9 marzo 2011

Forza Palestina

Con un po' di prosopopea, è stato battezzato "Faisal Al-Husseini International Stadium": in realtà è poco più di un campetto con erba artificiale in mezzo ai casermoni di cemento di Al-Ram, popoloso agglomerato arabo a due passi da Gerusalemme. Ma è qui che per la prima volta nella sua storia, la nazionale della Palestina gioca la sua prima partita valida per le qualificazioni per i Giochi Olimpici di Londra 2012.

Al-Husseini, l'uomo a cui è dedicato l'impianto, era un leader palestinese di Gerusalemme Est, fondatore dell'Unione generale degli studenti palestinesi, ed è passato più volte nelle carceri israeliani prima di diventare personaggio di spicco nelle trattative di pace. Morto nel 2001, è oggi considerato un eroe della patria da tutte le fazioni.

Già da questo particolare si capisce che l'evento di mercoledì non è soltanto sportivo e che i seimila posti dello stadio non basteranno a contenere tutti i tifosi: finora, qui si era giocata giusto qualche amichevole, mentre le partite 'vere' si andavano a disputare in Egitto o in Giordania, qualche volta perfino in Kuwait.

Ovvio quindi che le aspettative siano altissime.

Nella nazionale palestinese - che in casa gioca con maglia e pantaloncini rossi - l'asso è tale Ahmed Keshkesh, 26 anni, nato nella Striscia di Gaza, che gioca nel campionato giordano con l'Al-Weehdat di Amman: sa fare sia il trequartista sia la punta.

Accanto a lui in attacco c'è Fahed Attal, 25 anni, anche lui professionista in Giordania.

Molto atteso - ma ancora non si sa se sarà schierato - è Hisham Ali, diciannovenne ala sinistra che si sta facendo le ossa nelle giovanili del Malmö, in Svezia: per capirci, dove ha iniziato anche Ibrahimovic.

Il difensore centrale Omar Jarun gioca invece nella serie B polacca, con la maglia del Pogon Szczecin.

Ma i nomi più osannati allo stadio saranno probabilmente quelli di Tariq al Quto, Ayman Alkurd, Shadi Sbakhe e Wajeh Moshtahe: quattro giocatori del campionato palestinese morti in diverse circostanze, negli scorsi anni, durante scontri a fuoco con l'esercito israeliano.

Fra i giocatori della nazionale, del resto, non mancano i problemi: per allenarsi e per partecipare ai tornei hanno infatti bisogno di visti e permessi che spesso vengono negati dalle autorità di occupazione. Nel 2007, ad esempio, tutta la squadra decise di rinunciare a una trasferta a Singapore (decisiva per le qualificazioni ai Mondiali) perché era stato negato il visto a due giocatori.

Tuttavia la partita di mercoledì al "Faisal Al-Husseini Stadium" è un segno d'apertura senza precedenti da parte del governo israeliano verso la giovane Federazione calcistica palestinese.

I 'rossi' dei Territori, che sono al 151° posto del ranking della Fifa, vengono da un pareggio e da una vittoria con il Pakistan: entrambe in trasferta, perché nei Territori non si poteva ancora giocare.

L'allenatore della Palestina, il tunisino Mukhtar Al Talili, sostiene che la sua squadra punterà molto «sulla maggior prestanza fisica» rispetto agli orientali. Il suo collega thai, Kasem Jariyawatwong, ammette di essere «un po' preoccupato perché i palestinesi si preparano da mesi a questa sfida», ma aggiunge che i suoi giocatori «sono tecnicamente molto più forti».

All'andata vinsero i Thailandesi 1-0, ma si giocava a Bangkok. A poche centinaia di metro dalle mura di Gerusalemme, le emozioni saranno diverse.

di Adriano Botta; l'Espresso

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