Per capire il gesto di Balotelli vi chiedo solo un piccolo sforzo di fantasia: chiudete gli occhi e pensate di vivere uno dei momenti più importanti della vostra vita professionale. Ci siate arrivati dopo tanto lavoro, tesi perchè conoscete l'importanza dell'evento; arrabbiati perchè volevate essere protagonisti e invece siete diventati solo comprimari. Poi, nel momento più bello, una zolla di terra rovina tutto e 80 mila persone comiciano a fischiare. A fischiarvi. Questo è successo a Balotelli: al primo errore, un passaggio sbagliato per colpa del terreno e tutto San Siro ha cominciato a insultarlo. E qualcuno poi si sorprende della reazione di questo ragazzo di venti anni? Io lo difendo e lo capisco. Quella maglia gettata per terra, le offese al pubblico, sono stati gesti forti ed esagerati, ma proporzionati al momento, all'evento, alla tensione di una partita come Inter-Barcellona. Io ricordo quando giocavo quanto mi davano fastidio i fischi che arrivavano dopo una giocata non riuscita. Ero già arrabbiato per l'errore e quei fischi proprio non li sopportavo, non li capivo, se arrivavano dai miei tifosi.
Balotelli è un ragazzo di venti anni che ha bisogno di aiuto per crescere. E' un grande talento, forse il più importante del calcio italano ma è evidente che ha problemi con le regole, nel rapportarsi con il gruppo, nell'accettare ruoli e decisioni. Il talento lo gestisce lui, per il resto ha bisogno di qualcuno che gli dia una mano. Mourinho si è stancato di fargli da balia, ma vuole tutelare il giocatore: infatti domenca lo farà giocare per non bruciarlo. Al ragazzo, all'uomo, devono pensare i genitori, i fratelli e il suo procuratore: giorno dopo giorno. Purtroppo per diventare campioni i piedi non bastano.
da "VISTI DALL'ALA", di Massimo Mauro; la Repubblica
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