sabato 27 novembre 2010

Abbiamo capito

Viene a trovarmi il mio amico Carlo Zuccoli, uno dei maggiori esperti italiani di ippica, e tennista non vile. Da grande competente, Carlo sa tutto sulle scommesse e, come ci sediamo in tribuna, mi domanda perché non porti con me il mio computer, e si sorprende, nel sentirmi rispondere che è proibito, e che addirittura potrebbero sequestrarmelo. La ragione è più che evidente. Da addetto ai lavori potrei conoscere le condizioni di salute dei tennisti, come accadde in un famoso match in Polonia tra Davydenko e Vassallo Arguello, in cui le puntate piovvero sull' argentino prima che il russo, favoritissimo ma infortunato, si ritirasse.O addirittura potrei comunicare in tempo reale chi ha segnato il punto, e scommetterci prima che giungano, sui televisori, le relative immagini. Zuccoli cava di tasca sorridendo un palmare, si collega a Bet Fair e ad un altro Bookmaker, per dirmi che le quote dei giocatori che stanno palleggiando, Federer e Soderling, sono 1.15 e 4 ½. Poi, sorridendo, mi invita a seguire, ad ogni punto, i mutamenti delle quote. «Non accadrà come nel famoso match di Davydenko», obbietto.
«Me lo auguro», risponde, «ma stiamo a vedere».
Inizia il match, Federer va in testa, si fa ripigliare, infine raggiunge il suo quinto gioco e, grazie all' ignobile formula del quoziente game, è a questo punto qualificato per la semifinale. Simile successo parziale, che potrebbe provocare nello svizzero un rilassamento, non sembra invece riguardarlo, tanto che sussurro al mio amico: «Vincendo il match, Roger non solo si qualificherebbe per le semifinali, ma al primo posto del suo gironcino». L' amico sorride, e mi mostra, sul suo palmare, il mutamento delle quote. Federer è disceso alla pari, Soderling è salito a 5 e ½. Non è finita. Dopo il sei pari, e un tiebreak in cui Roger servirà sempre la prima e fulminerà tre ace, eccolo classificato al primo posto nel girone, sempre grazie ai fottuti regolamenti, come li chiama il mio amico. Mi sottopone nuovamente le quote, con un Federer sceso sotto la pari, e Soderling salito tra l' otto e il nove.
«A questo punto - soggiunge Carlino - se Federer volesse sussurrare qualcosa ad un amico scommettitore, potrebbe perdere il match, guadagnare qualche milione di sterline, e qualificarsi lo stesso. Cosa te ne pare?».
«Mi pare sempre di più una formula che fa schifo. E ringraziamo gli Dei che Federer sia un' onesta persona». «Peccato tu non scriva in inglese», conclude Zuccoli, nel salutarmi.
«Forse, capirebbe qualcuno in più».

di Gianni Clerici; la Repubblica

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