domenica 28 febbraio 2010

Déjà vu


Il dolore del povero Aaron Ramsey, centrocampista gallese dell'Arsenal classe 1990, e la disperazione di Ryan Shawcross, difensore dello Stoke City.
L'Arsenal, nonostante tutto, riuscirà a vincere la partita, anche grazie all'ingresso di Eduardo, che 2 anni fa (quasi) esatti ha subito un infortunio dello stesso tipo, rimanendo fuori dal campo per quasi 12 mesi.

Good luck, Aaron!!!

Chelsea-MANchester City

  • Lampard (42°), Lampard (90° rig.)
  • Tevez (45°), Bellamy (51°), Tevez (77° rig.), Bellamy (88°)
Complimentoni al MANcio, e a tutta la sua squadra.
Ma questa partita è stata una sorta di rivincita per Wayne Bridge, che con grande dignità ha evitato la stretta di mano di John Terry.


Giuliano Razzoli

Finalmente...
ORO!!!

sabato 27 febbraio 2010

BRANCAleone

  • Cristian  Ezequiel Llama (Catania): ottimo esterno sinistro offensivo, erede naturale di Vargas. Come lui ha un ottimo sinistro, tanta corsa e forte personalità. La valutazione, al momento, non è altissima, quindi sarà meglio agire con celerità, per evitare di pagarlo il doppio tra un anno. Ad intuito (e nel calcio conta) mi pare, almeno potenzialmente, migliore di Vargas, un gran bel calciatore. Infine credo che si possa adattare benissimo a fare l'interno di centrocampo (se non si intende cambiare modulo).
PS: E' argentino.

venerdì 26 febbraio 2010

Lezione di stile

Basta con le scarpette da gioco come quelle di Topolino, gialle e giuste per un fumetto, un po' meno per un centravanti. Basta con le pantofole bianche, con le ballerine rosse, basta con le tomaie fosforescenti verdine o blue-flash. Lo chiede, anzi lo intima per iscritto sir Alex Ferguson, tecnico - ma di più - istituzione del Manchester United che allena da un ventennio. La sua lettera è molto semplice: pazienza per i professionisti legati da contratto con i cosiddetti sponsor tecnici (sono loro a dettare la scellerata moda per vendere più scarpe e fare tendenza, non si capisce bene quale), ma i ragazzi delle giovanili dovranno tornare all'epoca delle scarpette nere. Serie, sobrie, eleganti. Di questi tempi, oggetti davvero "di rottura". E non si potrà mica scegliere: il manager dei rossi non dà consigli ma ordini. "Questa nuova regola vale solo per i ragazzi", spiega John O'Shea, difensore dello United, "però se non giochi bene e ti metti le scarpe fosforescenti, beh, forse dovresti evitarlo perché l'errore poi si nota di più".
Il vecchio e saggio Ferguson impartisce dunque un'altra lezione di calcio al resto del mondo, e stavolta senza bisogno di Rooney. Certo, lui è un anziano signore di un'altra era geologica, quella in cui i portieri vestivano di nero e gli arbitri idem, e magari i giocatori avevano i numeri dall'uno all'undici. Quando lo ricordi a qualcuno, passi sempre per cavernicolo ma lo stile non ha età. Sono stati gli sponsor, le aziende, le logiche del marketing a sgretolare e poi a stravolgere il rispetto anche cromatico delle regole. Il risultato è una carnevalata che farà magari vendere qualche scarpa in più, ma ha trasformato i giocatori in clown e gli arbitri in evidenziatori umani.
Per qualcuno, le scarpe sono diventate la pagina di un diario. Cominciò Roberto Baggio, facendosi stampare i nomi dei figli, ma è stato Beckham a mettere l'intero stato di famiglia sulla tomaia e per di più in rilievo. Comunque, la scarpetta colorata è un'arma a doppio taglio. Quasi sempre orrenda, sottolinea le eventuali ruvidezze del piede di chi la calza. Se uno come Materazzi si mette il pantofolone (e quando giocava invece di stare in panchina, lo faceva), è chiaro che ogni svirgolata sembrerà ancora più vistosa. C'è chi dovrebbe nascondersi i piedi, invece li tinteggia.
La vera eleganza procede per sottrazione e non per accumulo. Chi non lo capisce, continua a mettersi scarpe gialle, verdi o scarlatte, dorate o argentate (una moda presa in prestito dall'atletica leggera), oppure vira sul blu cobalto: le preferite di Cristiano Ronaldo. E c'è chi va oltre: Nicklas Bendtner, attaccante dell'Arsenal, ha scelto inquietanti scarpette rosa e poi le ha vendute su eBay per beneficenza. Anche se il colmo dell'orrore rimane la scarpa bianca, come se i prodi che la scelgono andassero in campo con i calzini: orribile e ridicolo, com'è noto, sono gemelli siamesi. Meglio il classico nero, e poi di questi tempi non c'è nulla di più trasgressivo della tradizione.

di Maurizio Crosetti; la Repubblica

In fondo sono d'accordo con Sir Alex, ma ce n'è davvero bisogno?

Occhio!!!

Nikola Zigic, attaccante serbo del Valencia.

Meglio tardi che mai

Urbano Cairo ha deciso di vendere il Toro e farsi da parte.
E' fin troppo banale dirlo, ma era ora.

giovedì 25 febbraio 2010

L'assurdo

Wayne Bridge afferma di voler saltare il Mondiale 2010 per il bene della squadra, per la  femigerata vicenda che ha travolto lui e John Terry.
Se così sarà, è bene che sia Bridge a farsi da parte, pagando le colpe altrui???

INTER-Chelsea 2-1

Grande partita, ragazzi!!!
Ma bisogna ammettere che siamo stati fortunati: questo è quanto ci è mancato di più nelle passate edizioni della Champions League, e questo mi fa pensare che possa essere l'anno buono.
Spero di non parlare a vuoto.

Da segnalare oltre alla prestazione superlativa di Lucio, Balotelli  che ci ha deliziati con dei numeri da fuoriclasse assoluto, come il colpo di tacco con cui ha saltato un certo Lampard. Lippi, sveglia!!!

domenica 21 febbraio 2010

Questa è trasparenza

"Una parola e me ne vado."
Leonardo

"Davvero?"
Silvio Berlusconi

"Pazienza, allora addio. E' stato bello."
Leonardo

"Ma no resta."
Silvio Berlusconi

"E allora che cazzo parli? Mi pigli per il culo? Devi tacere finché ci sono io."
Leonardo

INTER-Sampdoria 0-0

Partita combattuta e molto, anzi troppo nervosa, contro una Sampdoria che pareva difendere il pareggio nonostante fosse con due uomini in più (tre con l'arbitro Tagliavento).
Nei primi minuti l'Inter giocava bene, ma la Samp si chiudeva con ordine, poi una serie di ingenuità di Samuel e Cordoba, con svariate errate valutazioni dell'arbitro, hanno compromesso e rovinato la nostra partita.
Tagliavento ha sbagliato assai contro l'inter, tuttavia non doveva dare il secondo giallo a Pazzini. Tanti errori qua e là, un atteggiamento fuori luogo, e la disuniformità di giudizio ci hanno fatto imbufalire.
Abbiamo esagerato, ma noi siamo INTERISTI.
Non siamo normali. Mai. Purtroppo e per fortuna.
E quando sentiamo in lontanza una certa puzza di bruciato...

PS: Il peggiore in assoluto, comunque, è stato Pozzi, grazie al suo spirito antisportivo (e milanista).


OK, ma non esageriamo, Mou.

Scendere in basso

Lo dico sinceramente: ho provato vergogna
per te (e per il calcio).

E non sono juventino...

Napoli-INTER 0-0

Peccato. Si poteva vincere, giocando meglio (e con Balotelli, infortunato), ma abbiamo rischiato anche di perdere. Tipico match molto tattico, che il più delle volte finisce con un pareggio che non fa male (né bene) a nessuno.

venerdì 12 febbraio 2010

Perdonami il ritardo

MARIGA, buona fortuna!!!
Ci sarai molto utile.

Paese di santi, bestemmiatori e poeti

Ai bestemmiatori, coloro che pronunciano il maschile di ORCHIDEA, sarà esibito il cartellino rosso, e conseguentemente sarà inflitta una squalifica.
Ora la domanda sorge spontanea: ma se uno segna e non LO (non quello nano) ringrazia senza dire il "padre nostro" rischia l'ammonizione?
Pronta la replica di Mourinho: "Finalmente nessuno potrà invocare più il mio nome invano".
Immancabile, tuttavia, la protesta di Balotelli.

Tornando seri, dico solo che non ho neanche voglia di scrivere perché e percome quanto accaduto mi fa star male.
Per vivere bene in questo paese devi essere o straniero o deficiente o profondamente italiano. Vi auguro di non essere e di non diventare così italiani, ma anche di non sentirvi degli stranieri nel vostro paese, nonostante tutto.

PS: Essere profondamente italiani significa essere berlusconiani.

Parma-INTER 1-1

Partita della delusione, sotto vari aspetti. L'unico a non deludere, però, è stato il nostro amato Super Mario Balotelli, autore di un gol tanto bello e difficile quanto pesante. Caro Mou, Mario dovrebbe giocare di più, soprattutto oggi, considerando l'assenza di Sneijder, e i guai fisici di Eto'o, a cui un po' di riposo non guasterebbe affatto. Mi sono stufato di dirlo.
Ma l'ultima frase è rivolta a Marcello Lippi: uno come Mario non puoi fartelo scappare.

lunedì 8 febbraio 2010

INTER-Cagliari 3-0

Bellissima partita, per merito di entrambe le formazioni. Il punteggio, seppur in parte, non rende merito al Cagliari, che ha giocato senza paura più che dignitosamente, e, senza quel gol per errore annullato dall'arbitro e quella clamorosa parata di Julio Cesar su Nené, avrebbe potuto impensierire l'Inter più del previsto.
Il migliore in assoluto è stato Goran Pandev, autore di una prestazione spettacolare, ma hanno giocato molto bene, tra gli altri, soprattutto Javier Zanetti, Milito, Maicon e lo stesso Julione. Nel Cagliari il più intraprendente è stato senz'altro Lazzari. Da segnalare il debutto (in Serie A) del promettentissimo Mariga, una spaventosa pallonata presa da Muntari, e l'ennesima buona (e tranquilla) gara di Santon, che, lentamente, sta tornando a giocare come sa fare.

P.S.: Caro Marcello, ormai Davide è tra i convocati (credo), ma pensaci 100 volte prima di non chiamare il nostro Super Mario.

giovedì 4 febbraio 2010

Panna MONTATA

Al termine di una partita nella quale aveva confezionato l'assist decisivo per il gol vittoria in una semifinale di Coppa Italia alla quale l'Inter era arrivata grazie alla sua rete determinante rifilata alla Juventus sei giorni prima, Mario Balotelli si è beccato l'ennesima ramanzina da parte di Josè Mourinho. Il tecnico portoghese gli ha inflitto una sostituzione chiaramente punitiva perché il giovane attaccante era rimasto a terra a cercare la sua lente a contatto, persa dopo uno scontro con Natali, invece di rientrare in difesa per aiutare la squadra su un calcio d'angolo: "Poteva anche perdere un occhio, ma prima doveva dare una mano alla squadra che era in pericolo", ha detto lo Special One a fine partita. In quel momento sorrideva, ma qualche minuto prima non aveva assolutamente l'aria di uno che stesse scherzando: "Se Mario è arrabbiato, sono problemi suoi. L'ho tolto perché la squadra faticava a gestire il pallone. E in questo Pandev e Milito sono più intelligenti di Mario".

E' l'ultimo di una catena di giudizi ingenerosi nei confronti di Balotelli. Emblematica la stroncatura seguita alla partita casalinga con la Roma: "E' stato vicino allo zero". Nessuna clemenza anche se Mario quella sera era in campo imbottito in antibiotici. Ma evidentemente Mourinho non riesce proprio a digerire i modi del giovane attaccante nerazzurro, definiti "naif" dal portoghese che in passato ha anche attaccato con una certa ruvidezza la famiglia del giocatore. Probabilmente la si potrebbe anche definire come una spiccata propensione a ragionare con la propria testa, come dimostra la coraggiosa battaglia ingaggiata contro i razzisti degli stadi, reazioni che spesso cadono nel vuoto in un mondo abituato a convivere con certe schifezze senza reazioni eccessive. "Comunque, al di là di questi episodi, tra Mario e il mister c'è stima reciproca", prova a smorzare un amico di Balotelli. E in effetti, rispetto a un anno fa, la situazione è molto migliorata: a inizio 2009 il 19enne di Concesio veniva regolarmente escluso addirittura dalla lista dei convocati.

Adesso Mario c'è sempre, anche se il neo-arrivato Pandev lo ha già scavalcato nelle gerarchie della squadra. E dire che il numero 45 nerazzurro è stato decisivo anche nella qualificazione agli ottavi di Champions League: assist di tacco a Kiev, assist a Eto'o e punizione-gol alla Cristiano Ronaldo contro il Rubin a San Siro. Ma Mourinho utilizza con maggiore frequenza il bastone della carota. Mario, che mercoledì sera ha avuto un moto di stizza (i guanti gettati a terra e il labiale: "Ma che c... vuole questo qui"), può sempre contare su uno sponsor d'eccezione: il presidente Moratti che stravede per lui (per questo motivo l'Inter nell'estate 2007 mollò la presa su Pato), come dimostra, ad esempio, la sua presenza alla consegna di un premio al giocatore lunedì sera. Dopo aver ricevuto quel riconoscimento, Mario ha detto: "In campo non esulto perché qualche volta sono arrabbiato con gli avversari o con i compagni".
E magari, quando arriva la solita sgridata, anche con l'allenatore.

di Stefano Scacchi; la Repubblica

Senza troppi giri di parole affermo con sicurezza che non è successo nulla. Sono certo che si chiariranno con calma e serenità. Basta con i ghirigori della stampa!!!
Per Mou: fallo giocare di più, e trattalo come credi per farlo crescere.
Per Mario: fagli vedere di cosa sei capace: meriti il posto fisso, e la Nazionale.

lunedì 1 febbraio 2010

BRANCAleone


  • Jamie O'Hara (Portsmouth): Siccome sono a corto di idee, questa volta propongo di acquistare il solo centrocampista del Tottenham, classe 1986. Jamie è un centrocampista centrale completo, un giocatore sempre molto lucido, intelligente come Cambiasso, ma tecnico come Thiago Motta. L'ultima volta che l'ho visto giocare mi ha impressionato particolarmente, perché l'ho trovato migliorato e più "cattivo", e mi ha colpito per la tranquillità e la proprietà con cui tratta la palla, e per quanto sbagli poco. O'Hara è dall'inizio della stagione in prestito al Portsmouth, e mi è sembrato, nonostante la sua giovane età, quello che più lotta nella squadra, che deve disperatamente salvarsi. Dunque è un regista basso che corre quanto un mediano, che però sa fare assist e tirare come un trequartista: può giocare, ovviamente non con lo stesso rendimento, in tutti i ruoli del centrocampo. E, caro Massimo, credo che sia piuttosto abbordabile.